C’è un’ annosa questione, che vorrei sottoporre all’ attenzione del lettore. La figura dell’ arrangiatore e l’ apporto creativo che ha nell’ economia di un brano musicale e di conseguenza il riconoscimento da parte della SIAE di una quota di diritti a lui spettante. Se l’ arrangiatore è anche co-autore della musica e collabora attivamente alla stesura del brano non ci sono problemi: l’ arrangiatore firma il brano ed ha diritto ad una quota come tutti gli altri creatori dell’ opera continuando a percepire i diritti su quel brano anche quando viene eseguito con altri arrangiamenti, ripeto, come tutti gli altri aventi diritto. Altro caso è quando l’ arrangiatore interviene con il suo lavoro quando il brano è già stato creato e quindi il suo apporto creativo è individuabile solo per quella versione del brano. Esempio pratico. L’ arrangiamento di “PRISENCOLINENSINAINCIUSOL”, di Adriano Celentano, è fondamentale per la riconoscibilità della canzone e probabilmente anche per il suo successo. Se, in quel caso, l’ arrangiatore non fosse stato inserito tra gli autori ( e non lo é stato perché il brano alla SIAE risulta di Adriano Celentano, parole e musica ) avrebbe avuto comunque diritto ad un riconoscimento di quote, per la ragione appena detta? Fino allo scorso anno la SIAE non riconosceva ufficialmente alcunché all’ arrangiatore il quale, per I suo lavoro era già stato compensato, si presume, dal produttore del disco contenente il brano in questione. Dal Marzo del 2010, invece, dopo una petizione promossa dal M° Mariano Detto e sottoscritta da numerosi musicisti ed arrangiatori italiani, sentito il parere della Commissione della Sezione Musica, per la SIAE nulla osta, nel caso in cui l’ arrangiatore, in sede di stesura definitiva di un’ opera originale, abbia apportato un intervento creativo e compositivo, che lo stesso figuri come co-autore della parte musicale. ( vedi al seguente link ) http://www.siae.it/Avvisi.asp?click_level=2800.3400&link_page=Musica_AvvisoElaborazioniParteMusicaleOpTutelate.htm Così facendo la SIAE si è, tra l’altro, allineata alle raccomandazioni formulate sulla materia in seno alla Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori (CISAC). Queste prevedevano di poter rielaborare brani ancora tutelati dalla SIAE ( e non quelli già di Pubblico Dominio per i quali é già possibile). In effetti, per quanto riguarda l’ “arrangiatore”, viene lasciata agli autori la possibilità di “concedergli” di “entrare” nel bollettino di dichiarazione come co-autore della musica. Sul bollettino di dichiarazione quindi non viene inserita nessun’ altra la qualifica ( ARR ( Arrangiatore ) o simile ) ma semplicemente l’ arrangiatore, con il consenso dell’ autore della musica ne diventa co-autore. Altra cosa è invece l’ Elaboratore ( EL sul Mod 112 ) che ora, sempre dietro consenso degli aventi diritto, può rielaborare un’ opera che ancora é sotto tutela da parte della SIAE. E’ qualcosa di più delle regole che esistevano fino allo scorso anno ma é sicuramente un sistema in cui non si riconosce ufficialmente nulla all’ arrangiatore ( se non una quota DEM e DRM ) e, comunque non si valorizza appieno la figura di un professionista il più delle volte essenziale, confidando, in ultima analisi, nella discrezionalità dell’ autore della musica del brano ( se vuole o meno far entrare l’ arrangiatore come co-autore della musica). Per quanto riguarda l’ ambiente in cui io lavoro, quello della musica da ballo, la questione dell’ arrangiatore é stata superata ormai da tempo. In un clima di “tutti i presenti firmano” é già tanto che non firmi il brano anche il fonico della sala di registrazione. Figuriamoci se é un problema inserire uno che, nella migliore delle ipotesi ed il più delle volte, usando degli styles di tastiere, “arrangia” una beguine o una cumbia, solo schiacciando un tasto ! Naturalmente questo é un caso limite. In effetti anche nella musica da ballo ci sono arrangiatori in gamba che a volte determinano il successo di un brano e quindi, sia benvenuta questa nuova disposizione della SIAE che però ha il sapore del “fate un pò Voi”. Appuntamento alla prossima stazione.
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