Testo di Eugenio DEL SARTO / Lucia BUI
Musica di Eugenio DEL SARTO / Gianni GASTALDO
© 1997 DANIELE / EURO ZETA / GAJA
SEMBRAVA UN MODELLO, MA BELLO, MA BELLO,
UN TIPO RAZ DEGAN. PERO’ IN QUANTO A CERVELLO
PURTROPPO A TROVARLO, NEMMENO CON LA TAC.
LUI MI INVITAVA FUORI, MANDAVA DEI FIORI
E DOPO A CASA SUA STAVAMO SUL DIVANO,
LA MANO NELLA MANO DAVANTI ALLA TIVU’ VUVU VUVU VU VU VU VU VU VU .
POI L’ INTELLETTUALE, L’OCCHIALE, IL GIORNALE
VESTITO DEMODE’. I MODI MOLTO FINI
TRA SGARBI E CASINI, UN TIPO PROPRIO OK.
LUI MI INVITAVA A CASA MI DAVA UNA ROSA
LEGGEVA UNA POESIA MI RACCONTAVA COSE
TALMENTE NOIOSE SEDUTI SUL SOFA’ FAFA FA FA FA FA FA FA FA FA.
E L’UOMO GIUSTO VERRA’
SPERIAMO PRESTO, CHISSA’
SON STUFA DI ASPETTARE
CANTANDO TA TA TA
TATA TATA TA TA TA TA TA TA.
POI VENNO LO SCIENZIATO TRA IL PAZZO E IL GASATO
MA AVEVA GLI OCCHI BLU. SEMBRAVA MARLON BRANDO
DA GIOVANE, QUANDO PESAVA LA META’.
PARLAVA DI INVENZIONI, COMPUTER, EQUAZIONI,
VIAGGI SU INTERNET. FRA CENTOMILA “CHIP”
NON SI TOGLIEVA MAI GLI SLIP LILIP LILIP LI LI LI LI LI LIP.
MI ERO RASSEGNATA A PASSARE LA VITA
SOGNANDO SENZA GUAI. E POI E’ ARRIVATO QUELLO
CHE HA FATTO UN MACELLO NEI SENTIMENTI MIEI.
NON SARA’ TANTO BELLO GLI MANCA IL CAPELLO
E HA QUALCHE CHILO IN PIU’ PERO’ MI SA PARLARE,
FAR RIDERE E SOGNARE, MI DA’ FELICITA’ TATA TATA TA TA TA TA TA TA.